Un antico proverbio recita cosi "Non c'è cicoria che non guardi in su che non abbia la sua virtù".
Si racconta che un tempo gli antichi Egizi la considerassero una pianta sacra, che Napoleone la utilizzasse come surrogato del caffè e sembra che sia in grado di risvegliare l'eros.
La cicoria è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Composite e al genere Cichorium.
Se nel linguaggio comune quella indicata come "cicoria" è la cicoria catalogna, ne esistono in realtà molte varietà e così per esempio scopriamo che anche il radicchio rosso e l'indivia sono un tipo di cicoria: appartengono alla stessa famiglia e genere ma a una diversa specie.
Sebbene differenti per aspetto, colore e sapore, le varietà di cicoria sono molto simili in termini nutrizionali.
Il succo di cicoria è noto soprattutto per il suo effetto depurativo, detossificante, digestivo ed epatoprotettivo, attraverso la stimolazione della produzione dei succhi gastrici e della bile dovuta proprio alla presenza di sostanze amare.
Poverissima in calorie e zuccheri, la cicoria è invece ricca di acqua e fibra.
In particolare, è ricca di un tipo di fibra, l'inulina, l'oligosaccaride di riserva delle piante che svolge per il nostro organismo una funzione prebiotica che va a modulare la crescita della flora batterica intestinale.
Ecco, quindi, che la cicoria non solo contrasta la stipsi, ma ha la capacità di ridurre il rischio di sviluppare patologie a carico dell'intestino (come il cancro al colon retto e malattie croniche intestinali); regola i livelli di trigliceridi e, in misura minore, quelli del colesterolo; rallenta anche l'assorbimento degli zuccheri; stimola il sistema immunitario (con circa l'80% delle cellule immunitarie, l'intestino costituisce l'organo immunologico più grande del corpo umano).
Tra gli altri benefici della cicoria c'è di certo l'attività antiossidante svolta dalle vitamine C ed E ma anche dai carotenoidi (la cicoria contiene 219 ug RE;
la zucca ne contiene 599 ug/100 g, mentre tra le altre verdure a foglia verde gli spinaci 485 ug/ 100 g, la bieta 263 ug/100g) e polifenoli, in particolare flavonoidi.
E poi la cicoria contiene acido cicorico (responsabile del suo sapore amaro), dotato di un'azione antiossidante e antinfiammatoria, è tra gli ortaggi ad alto contenuto di vitamina K e, come tutte le verdure a foglia, è ricca di acido folico (folina).
E i minerali? Di certo non mancano.
In particolare, contiene una buona quantità di potassio che, unita alla scarsità di sodio, rende la cicoria un potente drenante.
È tra le verdure più ricche di calcio, 74 mg/ 100 g (anche i finocchi sono una buona fonte di questo minerale infatti ne contengono 45 mg/ 100 g) e apporta una discreta quantità di fosforo e ferro (0,7 mg/100 g, contro i 2,9 mg degli spinaci e i 0,3 mg/ 100 g circa del radicchio rosso).