Come rendere l'acqua di casa tua pura come quella di una sorgente

Come rendere l'acqua di casa tua pura come quella di una sorgente

LifeEnergy Water

Hai mai osservato l'acqua che scorre da una cascata?
É limpidissima!
E chissà quanto pura e buona deve essere se paragonata a quella contenuta nelle bottiglie.
Bene, da oggi assaggiare un'acqua di quella qualità non sarà più un sogno irrealizzabile ma diventerà una routine.
Come?
Installando LifeEnergy Water: l'unico ionizzatore al mondo in grado non solo di purificare l'acqua ma anche di energizzarla.
Scopri di più leggendo questo articolo.

acqua

LifeEnergy Water: l'unico ionizzatore acquatico che rende l'acqua di casa tua pura come quella di una sorgente

LifeEnergy Water è uno ionizzatore d'acqua capace di rendere l'acqua un antiossidante (neutralizza i radicali liberi) in grado di idratare, energizzare e disintossicare il corpo.

Grazie all'acqua generata da questo dispositivo si hanno essenzialmente 7 enormi benefici:

 

  1. -Perdita di peso

  2. -Espulsione dei metalli pesanti

  3. -Bilanciamento del pH

  4. -Rafforzamento della salute delle ossa

  5. -Idratazione della pelle

  6. -Cura della salute del cuore grazie alla produzione del magnesio

  7. -Conferimento di energia

 

Dotato di un supporto elettrico con motore ad induzione, è economico ed a risparmio energetico dato che non consuma quando è in pausa.

È inoltre in grado di stabilizzare l'acqua di qualsiasi qualità (risiduo fisso da 50 a 700), di sanificarla e ionizzarla.

Lo ionizzatore d'acqua è uno strumento in grado di depurare l'acqua potabile mediante un processo di elettrolisi.

 

Quello che avviene non è altro che la scomposizione dell'acqua nei suoi costituenti (O2 e H2 a seguito dell'esposizione a delle tensioni elettriche

Questi costituenti vengono inseriti in due apposite camere all'interno dell'apparecchio: una contiene acqua alcalina ionizzata (con un pH2 superiore a 7), l'altra contiene l'acqua acida (con un pH inferiore a 7).


Vuoi sapere di più su questo dispositivo?
Clicca qui!
Oppure invia una mail ad [email protected] e i nostri tecnici ti spiegheranno il perchè questo dispositivo sia unico al mondo!


Ora che abbiamo visto come avviene il processo di ionizzazione dell'acqua, diamo uno sguardo all'origine della molecola della vita.

lifeenergy water

Uno sguardo all'origine dell’acqua

 

Considerata sin dall'antichità come uno degli elementi fondanti della natura, l'acqua è stata a lungo venerata come un simbolo d'energia (pensate alla forza delle correnti acquatiche negli oceani o nelle cascate), di bellezza (visto il suo colore limpido e cristallino) e di vita (fonte indispensabile per l'uomo e gli esseri viventi).

L'origine di questa sostanza è tutt'ora oggetto di discussione anche se gli scienziati, grazie allo studio dei meteoriti e degli isotopi d’idrogeno presenti nelle sue molecole, ritengono che essa sia arrivata sulla Terra, durante il periodo della sua formazione, grazie all'impatto di alcuni meteoriti.

Per spiegare il perchè questa ipotesi sia considerata la più attendibile dobbiamo

fare un salto indietro nel tempo e giungere a ben quattro miliardi e mezzo di anni fa quando le molecole contenute nella nuvola primordiale di gas e polveri (detta disco protoplanetario) si condensarono fino a formare il sistema solare in cui viviamo oggi.

In questi composti vi erano enormi quantità di idrogeno e ossigeno, rispettivamente il primo e il terzo elemento più abbondante nell’universo.

La maggior parte di questi gas finirono nel Sole e nei pianeti ‘gassosi’ giganti (Giove e Saturno).

I pianeti ‘rocciosi’ come Mercurio, Venere, la Terra e Marte si arricchirono invece di composti di carbonio, magnesio, calcio, alluminio e ferro mentre gli atomi di idrogeno e ossigeno rimasero liberi nelle atmosfere e si combinarono formando molecole d'acqua.

water goccia

Ora è naturale chiedersi dov’è siano finite tutte queste molecole d'acqua.

D'altronde Mercurio, Venere e Marte non sono certamente pianeti ricoperti da oceani a differenza della Terra.

Il fatto è che la composizione dei pianeti dipende molto dalla storia della loro formazione.

Sebbene tutti questi corpi celesti rocciosi siano nati dall’aggregazione progressiva di piccoli ciottoli e di massi complessi vi sono degli elementi unici, i quali hanno permesso che il nostro pianeta diventasse "azzurro".

Durante la fase inziale della condensazione del sistema solare l’intero disco protoplanetario1, che circondava il nostro sistema solare fin oltre l'attuale orbita di Plutone, appariva come uno sciame di rocce e di ciottoli identico a quello che osserviamo noi oggi nell’attuale fascia asteroidale intorno a Saturno salvo per un piccolo ma importante particolare: la dimensione e la forma dei ciottoli era diversa a seconda della distanza dal Sole.

Nelle regioni interne del disco la materia era infatti soggetta all'azione riscaldante della radiazione emessa del giovane Sole e all’effetto dell'attrito causato dai continui urti dei ciottoli elementari.

Gli elementi più leggeri come l’idrogeno e l’ossigeno liberi evaporarono, lasciando che solo i ciottoli degli elementi più complessi come le attuali rocce terrestri potessero procedere alla formazione dei pianeti interni.

Anche la giovane Terra subi questa sorte con una violenta collisione con un superciottolo grande quanto un pianeta (chiamato Teia) che le strappò parte della materia dando origine alla Luna.

Le conseguenze di questo scontro furono terribili tanto è vero che buona parte dell’atmosfera terrestre fu spazzata via e gli oceani primordiali furono fatti bollire cancellando qualunque segno di acqua alla superficie del nostro pianeta.

 Planet

Ma quindi da dove viene l'acqua presente oggi nei nostri oceani?

 

Le ultime evidenze scientifiche ci hanno portato a scoprire che nelle regioni più lontane dal Sole e meno dense di materia (quelle oltre l’attuale fascia asteroidale e l’orbita di Giove), vi erano temperature cosi basse (-73,15 C° ) da far si che l’acqua e gli altri elementi volatili presenti nel disco protoplanetario si aggregassero in composti ghiacciati e si depositassero in tali asteroidi.

L’acqua presente oggi sulla Terra proviene quindi da quelle regioni spaziali, situate oltre la frost line (limite della neve)2, ricche di sciami di asteroidi ghiacciati e comete che a causa della trasformazione accorsa al sistema solare vennero attratti prima verso l’interno dall’azione della forza di gravità dei pianeti giganti come Giove e Saturno e poi scagliati verso l'esterno, finendo con il collidere con i pianeti vicini (Mercurio, Venere, Marte e la Terra).

Gli asteroidi che noi temiamo tanto oggi (pensando che possano costituire un pericolo per la nostra civiltà) dunque in passato sono stati visitatori graditi dato che ci hanno portato in dono l'elemento che ha dato il via alla vita!

Tuttavia solo sulla Terra l'acqua ha trovato l'habitat naturale.

Il perchè ciò sia avvenuto è legato alla posizione e all'atmosfera del pianeta azzurro.

Infatti se su Mercurio la vicinanza dal sole è talmente ridotta da far evaporare immediatamente l'acqua, su Venere l'intensa attività vulcanica ha fatto si che l’atmosfera si sia arricchita di anidride carbonica con il conseguente sviluppo di un forte effetto serra a causa del quale il pianeta è divenuto così caldo da far evaporare gli oceani esistenti, lasciando un'asciutta superficie desertica.

Anche Marte, pur trovandosi in una posizione favorevole, non ha potuto sviluppare l'acqua allo stato liquido ma solo a quello solido sotto la superficie (i suoi poli sono infatti ricoperti da uno strato di terreno permanentemente gelato detto permafrost) a causa della pressione atmosferica eccessivamente bassa.

Dunque gli oceani terrestri sono un’eccezione, favorita dall'atmosfera e dalle particolari condizioni di distanza dal Sole, che permettono all’acqua di mantenersi allo stato liquido.

1Disco protoplanetario: insieme di gas, polveri e corpi solidi che ruotando attorno ad una stella appena nata si condensa formando pianeti, stelle e asteroidi.

 

2La frost line o snow line è una linea di separazione immaginaria utilizzata in astronomia per delineare quell'area all'interno del disco protoplanetario dove la temperatura è abbastanza bassa per permettere a composti quali acqua, ammoniaca e metano di raggiungere lo stato solido.


 

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