Ionizzazione e terapia: come gli ioni influiscono sulla nostra salute (parte seconda)

Ionizzazione e terapia: come gli ioni influiscono sulla nostra salute (parte seconda)

LifeEnergy Air


Nella prima parte dell'articolo "Ionizzazione e terapia: come gli ioni influiscono sulla nostra salute" abbiamo visto quali sono gli effetti biologici e benefici degli ioni sull'uomo, gli animali e le piante.
In questa seconda parte analizzeremo quali sono gli ambienti ionici ottimali e scopriremo come generare artificialmente ioni all'interno delle nostre case grazie a LifeEnergy AIR.



Ambienti ionici naturali: le cascate e le foreste tropicali

 

È lecito chiedersi se i processi fisiologici collegati agli ioni avvengano negli umani anche al di fuori delle condizioni sperimentali riprodotte in laboratorio.

La risposta a questa domanda è positiva e questa conclusione è stata possibile grazie a recenti studi sui cambiamenti indotti dalle concentrazioni di ioni nell’aria sull'uomo.

Per cominciare, diverse ricerce sono state svolte in Francia, Italia, Germania e in URSS in ambienti termali, situati vicino alle cascate.

Il risultato emerso è che l’aria in queste località contiene un’alta concentrazione di piccoli ioni atmosferici con un rapporto dei negativi sui positivi notevolmente più alto della norma.

Passando agli effetti negativi associati a certi ambienti ionici, ci sono lunghe tradizioni popolari in quasi ogni paese che collegano alcuni cambiamenti del tempo con quelli dello stato di salute e dell’umore della persona.

 

Cascate

 

Come abbiamo già visto, il passaggio di alcuni venti (come per esempio lo scirocco o il maestrale) può causare disturbi respiratori di vari tipo quali nervosismo e mal di testa.

Dall’inizio del secolo scorso, molti scienziati e medici hanno ipotizzato che la causa primaria di questo malessere fosse lo sconvolgimento dell’equilibrio elettrico dell’atmosfera che precede o accompagna questi venti.

La relazione tra ioni dell’aria e malattia ha trovato anche riscontro nelle osservazioni meteorologiche di studiosi come Robinson e Dirnfeld2 i quali hanno indagato sullo Sharav, un fenomeno meteorologico complesso che colpisce il vicino Oriente ed è caratterizzato da vento persistente, dal rapido aumento della temperatura e dalla caduta dell’umidità.

Essi hanno misurato la radiazione solare, la temperatura,l’umidità, la velocità del vento e lo stato elettrico dell’atmosfera prima, durante e dopo lo Sharav.

Essi hanno riscontrato che 12-36 ore prima dei cambiamenti caratteristici del vento, della temperatura e dell’umidità, il numero totale di ioni era aumentato (da 1.500 ioni/cm3 a 2.600 ioni/cm3) ed il rapporto di ioni positivi sui negativi era salito dal normale 1,2 a 1,33. Questo primo cambiamento della densità ionica coincideva con l’inizio dei sintomi nervosi e fisici nei pazienti sensibili al tempo e venne considerata l’unico cambiamento meteorologico responsabile del disagio associato allo Sharav.

 

Foehn wind

 

Questa conclusione è sostenuta da ampi studi del Professor Felix Sulman dell'Università di Hadassah a Gerusalemme.

Egli indicò come «Sindrome da iperfunzione della serotonina» l’insieme dei segnali e dei sintomi che affliggono un notevole segmento della popolazione uno o due giorni prima dell’inizio del vento caldo e secco caratteristico dello Sharav.
I sintomi caratteristici sono: insonnia, irritabilità, tensione, emicrania, diminuzione della vista, palpitazioni, affaticamento respiratorio, vampate di calore, tremore, freddo, diarrea, eccesso di acidi urici e vertigini.

Inoltre i pazienti mostravano un aumento del tasso di serotonina nelle urine e hanno mostrato dei miglioramenti se trattati con ioni negativi o con farmaci inibitori della serotonina.

Esiste, quindi, una solida base scientifica in grado di accertare il fatto che i venti con cattiva reputazione possano produrre malessere negli uomini e che lo squilibrio degli ioni nell’aria sia una causa meteorologica primaria.

 

I problemi della vita urbana contemporanea

 

Anche nella vita urbana moderna, l’uomo spesso si è trovato di fronte a condizioni ioniche molto diverse da quelle dei naturali equilibri.

Uno studio condotto per quattordici giorni nel 1971 ha mostrato che in un ufficio con quattro persone la concentrazione di ioni dell’aria piccoli calava col trascorrere della giornata, arrivando in media a soli 34 ioni positivi e 20 negativi al cm3 al tramonto.

Il riscaldamento ed il condizionamento dell’aria, il fumo e le attività domestiche contribuiscono ad abbassare rapidamente i livelli di ioni presenti negli ambienti interni.

Inoltre, l’elettricità statica generata da un vasto uso di fibre sintetiche nell’abbigliamento e nell’arredamento così come i campi elettromagnetici generati dagli apparecchi tecnologici, muta il clima interno non favorendo la conservazione degli ioni più piccoli nell’aria.

Anche gli effetti dell’inquinamento atmosferico sugli ioni nell’atmosfera ambientale sono notevoli.

I piccoli ioni fisiologicamente attivi tendono a combinarsi piuttosto velocemente con agenti inquinanti gassosi e si trasformano in ioni grandi, fisiologicamente inerti.

Un test effettuato in una zona industriale a San Francisco da J. C. Beckett nel 1959 ha mostrato una quantità di ioni piccoli di meno di 80 ioni/cm3 in confronto ai livelli di 1.500-4.000 ioni piccoli/cm3 presenti in un'aria fresca e non inquinata.

Che questa progressione abbia raggiunto una notevole grandezza è evidenziato dal fatto che i livelli di piccoli ioni dell’aria in mare aperto stanno diventando sempre meno col il passare del tempo, mano a mano che l’inquinamento atmosferico viene portato lontano dalla terraferma.

 

pollution urban

 

È quindi facile chiedersi se lo smog, le nebbie e gli agenti inquinanti che generiamo così ingentemente ridurranno mai cosi tanto il contenuto di ioni piccoli nell’atmosfera da infliggere conseguenze fatali alle piante, agli animali e all’uomo?

Abbiamo tutte le ragioni per essere consapevoli che la continua esposizione a piccole quantità di sostanze irritanti minori (come ad esempio i solventi organici) o che la privazione per lungo tempo di una sostanza metabolica essenziale (come ad esempio le vitamine) possono portare a un effetto gravoso sull'uomo.

La gente che lavora immersa nell’aria inquinata, trascorre diverse ore al giorno in uffici o fabbriche o che vive il proprio tempo libero in città inquinate inevitabilmente respira aria impoverita di ioni per una parte sostanziale della propria vita.

Ci sono prove sempre maggiori che questa mancanza di ioni porta disagio, snervamento e perdita dell’efficienza fisica e mentale.

Ad esempio nel 1939, tre scienziati giapponesi:, S. Kimura, M. Ashiba e L. Matushima hanno dimostrato che se i livelli della temperatura, dell’umidità e del diossido di carbonio sono mantenuti entro un certo limite considerato adatto al benessere dell’uomo, ma si riduceva il livello di ioni, gli individui soffrivano di sudorazione e depressione.

Inoltre, questi sintomi venivano velocemente sollevati se si riportavano le densità di ioni alla norma con l’uso di generatori di ioni.

 

GENERAZIONE ARTIFICIALE DI IONI: APPLICAZIONI CLINICHE e Lifeenergy Air

 

Attualmente esistono molti mezzi per produrre artificialmente ioni atmosferici ma il risultato più efficace e performante è dato dagli ionizzatori d'aria.

Essi rendono possibile ristabilire le condizioni microclimatiche naturali e ottimali nei luoghi in cui si vive e lavora.

Diversi esperimenti hanno provato che l’aria povera di ioni dei nostri uffici e delle nostre fabbriche abbassa la resistenza all’influenza e forse anche ad altre infezioni.

Al contrario, l’inalazione di un miscuglio con una predominanza di ioni negativi ne aumenta la resistenza.

Alcuni medici hanno usato la terapia di ioni negativi con successo in pazienti ustionati nei quali il dolore e l’incidenza alle infezioni sono stati ridotti a favore della guarigione.

Tutto ciò è stato possibile grazie all’azione degli ioni atmosferici sulla serotonina.

I pazienti ustionati presentano infatti livelli maggiori di serotonina nei tessuti danneggiati e nel sangue e grazie a l’inalazione di ioni negativi è stato possibile convertirla in acido 5- idrossitriptamina, un metabolico fisiologicamente inattivo.

Un altro esempio di osservazioni in laboratorio che coincidono con l’utilizzo clinico è presente nel lavoro dell’Università della California dove alcuni studiosi hanno notato che mentre l’inalazione di aria ionizzata positivamente da parte di piccoli animali faceva contrarre il tratto tracheo bronchiale e diminuiva l’efficienza operativa delle mucose,l'inalazione degli ioni negativi portava all’effetto opposto.

È stato provato il fatto che l'esposizione a ioni positivi aumenta le difficoltà respiratorie nei bambini affetti da bronchite asmatica (spastica) mentre il trattamento con ioni negativi produce un effetto opposto e terapeutico, facendo terminare l’attacco asmatico in un periodo di tempo più breve rispetto a quello impiegato dai metodi di trattamento convenzionali.

Non solo, con la terapia di ioni negativi non si sono osservati effetti collaterali che invece sono comuni nella terapia con i farmaci.

Inoltre, poiché soggetti dell’esperimento erano bambini al di sotto di un anno, la possibilità che gli effetti osservati fossero dovuti a fattori psicologici era minima.

Boulatov, uno sperimentatore sovietico, ha riassunto il suo lavoro di oltre trentacinque anni in un'indagine che includeva il trattamento di oltre 3.000 pazienti affetti da asma bronchiale con alte concentrazioni di ioni negativi.

Egli ha riportato che i pazienti collocati in ambienti con un tasso di ioni ottimale hanno mostrato sostanziali miglioramenti nello stato generale nonchè una normalizzazione del quadro sanguigno e delle funzioni respiratorie ed una riduzione della frequenza ed intensità degli attacchi di asma bronchiale.

 foresta

 

Ma qual'è la concentrazione di ioni negativi desiderata e auspicabile al fine di preservare le condizioni di salute dell'essere umano?

Gli scienziati hanno calcolato questa quota tra i 1000 e i 3000 ioni negativi al cm3anche

se, come vedremo, non è facile vivere in un'ambiente con tali caratteristiche.

Pensate che la maggior parte delle stanze arieggiate in città hanno una concentrazione di ioni che varia tra i 250 e i 500, e questa densità precipita a soli 20-100 nelle stanze non arieggiate.

A queste condizioni si facilita la proliferazione di batteri e virus e si diminuisce la capacità di concentrazione dell'individuo.

Per arrivare alla quota auspicabile di ioni dobbiamo spostarci in campagna (dove la concentrazione di ioni varia tra i 1000 e i 3000) oppure in montagna (2000-5000).

La concentrazione maggiore la si ottiene andando in profondità in un bosco di conifere, sulle rive dei ruscelli dopo un temporale oppure in prossimità delle cascate.

Tutti posti decisamente non alla portata di tutti, specialmente di chi vive nelle grandi città.

 

Ma allora come possiamo vivere in un'ambiente ricco di ioni se ci troviamo a kilometri di distanza dalle fonti più prosperose?

A tal proposito ci viene in soccorso la più elevata tecnologia svizzera che, nel corso degli ultimi anni, ha progettato LifeEnergy Air, un dispositivo in grado di purificare, filtrare, energizzare e ionizzare l'aria.

Grazie a questo straordinario accessorio potrai far respirare il tuo corpo della stessa aria respirata dai pochi fortunati che sono soliti fermarsi sotto le cascate d'acqua, rinforzando il tuo sistema immunitario ad ogni singolo respiro.

LifeEnergy Air infatti produce fino a 320'000 ioni/ cm³ ad una distanza di un metro dall'unità, diffondendoli nell'ambiente ionizzando le stanze vicine.

 

LifeEnergy AIR

 


Scopri di più su questo dispositivo: visita il nostro sito cliccando qui!

 

 

2 In una pubblicazione scientifica pubblicata nel 1963 dal nome "The Ionized State of the Atmosphere as a Function of Meteorological Elements and the Various Source"

 

 

 

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