Restare in salute: tutto quello che c'è da sapere sul colesterolo
Il problema dell’ipercolesterolemia nella popolazione è molto diffuso ed è legato soprattutto alle cattive abitudini alimentari.
Tale situazione viene spesso sottovalutata dai medici i quali tendono a risolverla prescrivendo d’ufficio una serie di farmaci anziché soffermarsi sulla dieta.
Non si tratta comunque di pigrizia o impreparazione: i medici, specialmente quelli di base, in generale non hanno tempo.
Nell’arco della giornata devono infatti ascoltare un numero cosi grande di pazienti che possono dedicare a ciascuno di essi soltanto una finestra temporale molto limitata ed insegnare alle persone a riformulare le proprie abitudini alimentari richiede un tempo di gran lunga maggiore a quello impiegato a compilare una ricetta medica.
Inoltre, molte persone non hanno la minima voglia e volontà di modificare le proprie abitudini alimentari e preferiscono sempre e comunque la strada più veloce che è costituita appunto dalla pastiglietta.
Ma il farmaco, ahimè, ha anche effetti collaterali e soprattutto si limita a curare i sintomi e non le cause, tamponando il problema senza risolverlo del tutto.
Dato che tenere sotto controllo il colesterolo con la dieta si può e quasi sempre ci consente di liberarci completamente dal vincolo dei farmaci, ecco che per chi vuole mantenersi sano e in salute ci giunge in soccorso Madre Natura, la quale nella sua magnificenza ci ha messo a disposizione una serie di alimenti e materiali dalle proprietà inimmaginabili.
Prima di vedere come tenere sotto controllo il livello del colesterolo è necessario cercare di afferrare le basi della scienza del colesterolo, in modo da comprendere e governare questa sostanza.
Questo è quello che faremo in questa speciale rubrica dedicata al colesterolo.
Nell’articolo di oggi scopriremo in particolare che cos’è, perché ci può creare dei danni e come mai la dieta gioca un ruolo fondamentale.
?Nel prossimo articolo invece approfondiremo il metabolismo del colesterolo e cercheremo di dare una spiegazione chiarificatrice della distinzione tra colesterolo buono e cattivo.
Infine sulla base di quanto imparato nella terza e ultima puntata trarremmo le conclusioni per quanto concerne i comportamenti dietetici specifici per tenere sotto controllo la colesterolemia.
Che cos’è il colesterolo?
Il colesterolo è una molecola lipidica (ovvero insolubile in acqua) molto diversa dalla grande maggioranza dei grassi che si trovano negli alimenti e nel nostro corpo (ovvero i trigliceridi e i fosfolipidi), motivo per il quale viene considerata un lipide a sé stante e non ha funzione energetica.
Un’altra caratteristica del colesterolo è che una molecola prettamente animale: le piante producono altri steroli chiamati fitosteroli ma non producono colesterolo.
Per questa ragione nessun alimento vegetale conterrà mai colesterolo.
Non c’è colesterolo nell’olio, nelle margarine vegetali, nel burro d’arachidi, nella frutta secca e nei semi oleosi.
A che cosa serve il colesterolo???
Nonostante il nome colesterolo sia spesso collegato a qualcosa di negativo e pericoloso, il colesterolo in sé non ne un veleno ne una malattia.
Al contrario esso è un elemento assolutamente fondamentale per la nostra vita per quattro ragioni:
1. svolge una funzione strutturale a livello delle nostre cellule: è un materiale essenziale per la crescita e il mantenimento di tutte le cellule che compongono il nostro organismo.
In particolare conferisce rigidità alle membrane cellulari bilanciando la fluidità data dai fosfolipidi (è solo grazie al colesterolo che il nostro corpo ha una particolare forma anatomica).
Infine forma la guaina mielinica, una sostanza che protegge e riveste i nostri neuroni nel cervello e che consente la trasmissione corretta degli impulsi nervosi.
2. è la materia prima che il nostro fegato utilizza per costruire i sali biliari, di cui abbiamo assoluto bisogno durante la digestione per poter digerire i lipidi.
3. è precursore della vitamina D, questa molecola preziosissima per la salute ma molto difficile da trovare nel cibo, specialmente quello di origine vegetale.
In molti sanno che la vitamina D è facilmente autoproducibile dall’uomo a seguito della regolare esposizione alla luce solare, tuttavia in pochi sanno che perché ciò avvenga il nostro corpo necessita del colesterolo.
4. è precursore di una vastissima classe di ormoni del nostro organismo chiamati ormoni steroidei di cui fanno parte gli ormoni sessuali come il testosterone e progesterone e gli ormoni glucocorticoidi come il cortisolo, ormone coinvolto nella risposta allo stress.
Che cos’è la colesterolemia?
A questo punto sorge spontaneo chiedersi il motivo che sta alla base di questa cattiva reputazione che il termine colesterolo ha assunto con il passare del tempo.
D’altronde abbiamo appena visto che esso in realtà svolge numerose funzioni ed altrettante secondarie che non abbiamo approfondito.
Per capire il perché di questa malevola nomea dobbiamo distinguere il concetto di colesterolo da quello di colesterolemia.
Per colesterolomia si intende infatti la concentrazione di colesterolo nel nostro sangue.
Ecco perché quando nel linguaggio colloquiale diciamo “ho il colesterolo” cadiamo in un errore di generalizzazione in quanto il colesterolo è fondamentale per la nostra salute.
L’espressione più corretta sarebbe appunto “ho livelli troppo elevati di colesterolo in circolo nel sangue”.
Nel nostro corpo il colesterolo è contenuto infatti o all’interno delle nostre cellule o in circolo nel sangue.
Quello contenuto all’interno delle nostre cellule non può mai essere dannoso, anzi svolge tutte le funzioni citate in precedenza.
Il colesterolo “in eccesso”, ovvero che transita all’interno del nostro sangue dal fegato ai vari tessuti, invece se è presente in livelli elevati e circola troppo a lungo allora è causa di problemi cardiovascolari.
Infatti se il colesterolo non riesce a depositarsi nelle cellule e rimane troppo a lungo in circolo nel sangue finisce per ossidarsi, depositarsi sulle pareti delle nostre arterie (soprattutto le coronarie) e promuovere il processo di ateriosclerosi aumentando il rischio di malattie cardiovascolari inclusi eventi acuti come infarto e ictus.
La colesterolemia elevata in sè non è dunque una malattia ma un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari.
Attenzione perché il processo di ateriosclerosi è un processo complesso, con una forte componente infiammatoria nella quale concorrono elementi come i radicali liberi, lo squilibrio tra Omega-3 e Omega-6, l’insulina e lo zucchero.
Il colesterolo è solo uno degli elementi che compongono questo quadro e tenerlo sotto controllo trascurando gli altri fattori è sostanzialmente inutile.
Riassumendo: è giusto intervenire e controllare i livelli del colesterolo nel sangue ma senza esagerare, ovvero senza perdere di vista l’equilibrio della dieta nel suo complesso perché se per l’ossessione di abbassare la colesterolemia ci si comincia a riempire di farmaci o di seguire una dieta poco equilibrata si avrà si un valore più basso al prossimo prelievo ma non si avrà curato la condizione generale del nostro corpo.
Il colesterolo negli alimenti influenza la colesterolemia
Una convinzione comune è che troppo colesterolo assunto con la dieta aumenti il colesterolo nel sangue e di conseguenza anche il rischio cardiovascolare.
Ebbene oggi noi sappiamo con certezza che questo non è vero.
Se da un lato è vero che elevata colesterolemia nel sangue aumenta il rischio cardiovascolare dall’altro lato ormai è stato smentito il fatto che un’assunzione elevata di colesterolo alimentare aumenti in modo significativo il colesterolo nel sangue.
Per riassumere con uno slogan “non è il colesterolo che alza il colesterolo”, tanto che persino le linee guida dietetiche del ministero della salute americano, che per decenni avevano raccomandato di limitare il colesterolo alimentare a meno di 300 mg al giorno, a partire dal 2015 hanno rimosso tale limite.
L’assorbimento del colesterolo alimentare è limitato e non è molto efficiente (solo circa la metà del colesterolo contenuto negli alimenti viene assorbito e se ne mangiamo più di 500 mg l’assorbimento raggiunge un picco massimo e il nostro intestino non è più in grado di assorbirlo ed il rimanente viene eliminato con le feci).
Oltretutto all’aumentare dell’assorbimento del colesterolo ingerito con gli alimenti si attivano una serie di meccanismi omeostatici che riducono la produzione di colesterolo e ne aumentano l’eliminazione attraverso la bile.
Ecco perché come risultato della combinazione di questi meccanismi variazioni anche sostanziali del colesterolo alimentare producono fluttuazioni minime dei livelli di colesterolo nel sangue.
Da dove arriva il colesterolo in eccesso?
A questo punto la domanda sorge spontanea: se non arriva dagli alimenti, da dove arriva questo colesterolo in eccesso che poi circola nel sangue?
La risposta è semplice: questo colesterolo è prodotto da noi.
Quasi tutte le cellule del nostro corpo sono infatti capaci di produrre un po’ di colesterolo se ne hanno bisogno per uso personale e il nostro fegato può a sua volta produrre quantità elevate di colesterolo al fine di distribuirlo agli altri tessuti attraverso il sangue.
Ecco quindi spiegato il perché la nostra colesterolemia sia determinata in grande parte dall’azione del fegato (circa il 10% del colesterolo circolante viene dagli alimenti e ben il 90% viene prodotto dal fegato).
Ora, si potrebbe pensare quindi che noi non abbiamo controllo su questa grande mole di colesterolo e che se ahimè il destino ci è avverso, noi non possiamo fare nulla.
Se pensate questo non preoccupatevi perché siete in errore e tra poco capirete il perché.
Dire che il colesterolo contenuto negli alimenti conta per il 10% sulla colesterolemia non significa infatti che la dieta conta per il 10%, al contrario la dieta ha un impatto formidabile in quanto la produzione di colesterolo nel fegato non è decisa casualmente ma è decisa proprio dalla dieta.
Come fa il fegato a produrre il suo colesterolo?
Il fegato, come tutte le altre cellule del nostro corpo può costruire il colesterolo a partire da una materia prima che è l’acetil-coenzima A, una molecola che qualsiasi cellula può ottenere facilmente o dal glucosio o dai trigliceridi.
Questa via metabolica non è reversibile ovvero il nostro corpo può costruire colesterolo a partire da zuccheri e grassi ma non può tornare indietro e distruggerlo (riconvertendolo in acetil-coenzima A).
Tale azione è regolata principalmente da un enzima presente in tutte le cellule del nostro corpo e noto come enzima del colesterolo.
Alcuni acidi grassi prodotti nel colon dalla fermentazione della fibra alimentare idrosolubile agiscono inibendo tale enzima e quindi diminuiscono la produzione di colesterolo da parte del fegato.
Questa è una delle principali ragioni per cui la fibra alimentare è capace di abbassare i livelli di colesterolo nel sangue.
Al contrario altri fattori dietetici possono indurre l’enzima del colesterolo (ossia aumentare la produzione di colesterolo da parte del fegato) e sono principalmente due:
1.- un eccesso di grassi saturi e grassi trans nella dieta facilita la trasformazione dell’ acetil-coenzima A nel colesterolo.
2.- un potente attivatore dell’enzima del colesterolo è l’insulina che viene rilasciata dal pancreas in risposta agli impennamenti della glicemia.
Ecco perché un eccesso di zuccheri aggiunti e di cereali raffinati nella dieta produce un aumento della colesterolemia.
Infine vi sono fattori non alimentari ma legati allo stile di vita come ad esempio lo stress cronico, il fumo e lo stile di vita sedentario.
Esiste un fabbisogno giornaliero raccomandato del colesterolo?
Fino ad ora abbiamo parlato degli eccessi ma è spontaneo chiedersi se esista un rischio legato alla carenza di colesterolo data la sua importanza per le funzioni strutturali nelle cellule.
Ebbene in realtà per il colesterolo non esiste un valore minimo giornaliero sotto il quale si possano creare problematiche di salute.
Questo perché il colesterolo non è un nutriente essenziale, ovvero un nutriente che debba essere per forza introdotto con il cibo.
Essendo noi appartenenti al regno animale siamo infatti in grado di autoprodurlo per conto nostro a partire dai grassi e dagli zuccheri e non dobbiamo preoccuparci di recuperare abbastanza colesterolo dal cibo.
Conclusione
In questo articolo abbiamo visto i concetti basilari sul colesterolo ma per capire meglio la differenza tra colesterolo buono e colesterolo cattivo e le vicende delle lipoproteine di trasporto vi diamo appuntamento al prossimo articolo di questo percorso.
Prima di lasciarci riassumiamo quindi i punti salienti del discorso qui affrontato:
1. Il colesterolo è indispensabile;
2.Il colesterolo diventa nostro nemico solo se rimane in circolo nel sangue troppo a lungo;
3. Il colesterolo alimentare non aumenta la colesterolemia;
4. Dieta e stile di vita possono influenzare pesantemente la colesterolemia.
Non fermarti, clicca qui e continua il viaggio sul colesterolo con il prossimo episodio: "Quanti tipi di colesterolo esistono e perchè la dieta è fondamentale?"
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