1) Non sai che cosa c’è dentro.
Il più delle volte la maggioranza delle persone va a fare la spesa con i minuti contati: chi ha tempo di mettersi anche a leggere le etichette?
Eppure se lo facessimo, scopriremmo realmente che cosa stiamo acquistando - e soprattutto cosa stiamo immettendo nel nostro corpo – risparmiando molto dopo, quando magari ci saremo ammalati perché abbiamo consumato alimenti poco sani, senza neanche saperlo.
Per esempio, la quasi totalità dei tipi di latte vegetale confezionati che si trovano sul mercato - anche biologici - contiene una bassa se non bassissima percentuale della materia prima (avena, riso, cocco,ecc..).
Il resto sono additivi aggiunti, come gli stabilizzanti, gli addensanti e così via, sostanze non sempre salutari o innocue per la salute.
Inoltre vi è anche la presenza, spesso arbitraria, di zuccheri aggiunti o, peggio, di edulcoranti come lo sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio, che numerosi studi hanno dimostrato essere assai dannoso per la salute.
Allo stesso modo, possono essere presenti altri composti non salutari come lo sciroppo di glucosio, gli edulcoranti artificiali (spacciati come "light") quali aspartame, saccarina, acesulfame K, sucralosio, ciclamato, il fruttosio di vari tipi, lo xilitolo e così via.
Tutti questi dolcificanti sono stati oggetto di numerose ricerche, la maggior parte delle quali ne ha indicato la potenzialità nell'aumentare il rischio di cancro - se non di causarlo direttamente - e altre patologie come quelle metaboliche (diabete, obesità ecc.) 4.
Infine l'acqua è sempre l'ingrediente principale e la sua alta percentuale spesso non giustifica il prezzo, che quasi sempre è piuttosto elevato.
2) É pastorizzato e ossidato.
Qualsiasi latte vegetale (biologico o non) per poter essere conservato a lungo sullo scaffale (quindi una scadenza lunga pari a 10-12 mesi circa) subisce la pastorizzazione.
Si tratta di un trattamento termico ad alte temperature (80 C°) che ha lo scopo di abbattere la carica batterica dell’alimento.
Fin qui tutto bene peccato che oltre ad eliminare i batteri cattivi, questo trattamento distrugge anche i batteri buoni, altera il gusto e soprattutto elimina molti nutrienti naturali, quali le vitamine, gli amminoacidi e gli enzimi.
Gli enzimi, sostanze importantissime per la salute, sono veramente sensibili al calore: basti pensare che già a 47 C° comunciano ad inattivarsi.
Il risultato è quindi un latte vegetale morto e priva di energia vitale.