La Legge di bilancio 2021, (Legge 178/2020) , accogliendo la necessità di investire in settori strategici per il futuro del paese, contiene una serie di disposizioni riguardanti la cosiddetta “green economy” (ecobonus, promozione dell’elettrico, etc.).
Tra queste, c’è la lotta alla produzione della plastica e, quindi, l’incoraggiamento a non acquistare più l’acqua in bottiglia, ma a rifornirsi direttamente da quella di rubinetto.
Per fare ciò, privati e aziende possono beneficiare del bonus depuratori, ossia una “restituzione” del 50% del valore del dispositivo in forma di credito d’imposta.
Entriamo nel dettaglio.
=> BONUS IONIZZATORI: CHE COS'É E COME FUNZIONA
Si tratta di un bonus molto conveniente di cui possono usufruire sia i privati, sia i ristoratori e le aziende commerciali: nel biennio 2021-2022 se installi uno ionizzatore d’acqua otterrai un bonus sotto forma di credito di imposta del 50% delle spese sostenute con un tetto massimo di 1.000 euro (500 euro di credito) per i privati, e di 5.000 euro per i possessori di partita iva come i titolari di bar, ristoranti e di aziende (2.500 euro di credito).
Questo è il testo completo della Legge Di Bilancio 2021 (legge n. 178/2020) che è stata approvata e pubblicata in Gazzetta Ufficiale; clicca sull’immagine qui sotto se vuoi scaricarne il PDF (puoi trovare le informazioni relative al Bonus Depuratori 2021 nell’Articolo 1, commi da 1087 a 1089):
Requisiti per il bonus idrico
Soggetti. Ciò a cui si punta è la riduzione della produzione di plastica, applicata ad un bene – l’acqua – che è consumato da tutti. Per questo motivo il bonus idrico si rivolge sia a privati che aziende. Il dispositivo può essere installato tanto in casa, quanto in ufficio o al ristorante. Per intendersi, possono beneficiare dell’agevolazione:
- Famiglie,
- Professionisti, uffici e partite IVA in generale,
- Locali aperti al pubblico, quali bar, ristoranti, pizzerie, etc.
- Enti non commerciali.
Ciò che cambia, come vedremo oltre, è l’importo del bonus.
Dispositivi. A differenza del testo che circolava in occasione del Decreto rilancio, in questo caso si parla esclusivamente di sistemi di filtraggio dell’acqua, raffreddamento e aggiunta di anidride carbonica alimentare E290. Oggetto del bonus, dunque, sono ionizzatore, depuratori, filtri e determinate tipologie di rubinetti.
Importo del bonus
Le risorse stanziate per il biennio 2021-22 è di 10 milioni di euro, da distribuire attraverso un credito di imposta del 50% della spesa. Ciò vuol dire che, ad esempio, se un bar spende 4.000 euro, l’Agenzia delle entrate avrà un debito di 2.000 euro nei confronti del locale (vedremo successivamente come sarà “onorato”).
L’agevolazione è del 50% per tutti, ma fino ad un massimo di 500 euro per i privati e di 2.500 euro per le partite IVA (quindi per spese, rispettivamente, di massimo 1.000 e 5.000 euro)
Come ricevere il “rimborso”
Il bonus idrico è un credito d’imposta, non una detrazione.
Ciò agevola l’acquirente, perché, mentre la seconda può essere rimborsata soltanto sulle imposte sul reddito, la seconda può essere compensata anche attraverso altri contributi o, addirittura, può essere ceduta a terzi.
L’importo delle spese sostenute deve essere documentato da una fattura elettronica o un documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale del soggetto che richiede il credito. Per i privati e in generale i soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, il pagamento va effettuato con versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento diversi dai contanti. In ogni caso, per le spese sostenute prima della pubblicazione del Provvedimento n. 153000 del 16 giugno 2021 - pdf sono fatti salvi i pagamenti in qualunque modo avvenuti ed è possibile integrare la fattura o il documento commerciale attestante la spesa annotando sui documenti il codice fiscale del soggetto richiedente il credito.
L’ammontare delle spese agevolabili va comunicato all’Agenzia delle Entrate tra il 1° febbraio e il 28 febbraio dell’anno successivo al quello di sostenimento del costo inviando il modello tramite il servizio web disponibile nell’area riservata o i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate. Dopodiché, il bonus potrà essere utilizzato in compensazione tramite F24, oppure, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino al completo utilizzo del bonus.
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